Nessun problema, l'unico momento in cui si potrebbe rompere un tubo è durante la fase di posa del calcestruzzo per il massetto di copertura, infatti, una volta ultimata questa operazione, le tubazioni in polietilene non subiscono nel tempo alcun tipo di lesione, in considerazione:

  • della bassa pressione di circolazione del fluido;
  • delle basse temperature di esercizio;
  • della completa assenza di esposizione ai raggi solari;

Pertanto, durante la fase di esecuzione del massetto, le tubazioni vengono riempite d'acqua ad una pressione 6 volte superiore a quella del loro normale funzionamento, per cui una eventuale rottura sarebbe ben visibile e quindi subito riparabile; dopo aver ultimato il pavimento il tubo in polietilene potrebbe venire accidentalmente lesionato solo se involontariamente venissero effettuati dei fori sul pavimento stesso, ma in questo caso, conoscendo a priori il punto di rottura, la tubazione può essere comunque agevolmente riparata.

Assolutamente falso, l'inconveniente si verificava alcune decine di anni fa quando venivano realizzati impianti a pavimento con tubazioni poste ad interasse di 60-70 cm ed alimentate con acqua ad alta temperatura (circa 70° C); oggi questo inconveniente è stato totalmente eliminato in quanto l'impianto di nuova concezione prevede interassi al massimo di 15 cm e temperature di esercizio molto basse (25 - 35° C) che realizzano una temperatura massima del pavimento di circa 25° C scientificamente riconosciuta innocua alla persona.

I costi di realizzazione in questi ultimi anni si sono sensibilmente abbassati, tuttavia ancora oggi resta un costo superiore di circa il 20% rispetto all'impianto tradizionale ad elementi radianti; questo maggiore costo è dovuto essenzialmente al fatto che l'impianto prevede la totale coibentazione dei solai per evitare inutili dispersioni di calore (cosa che sarebbe molto importante avere anche negli impianti tradizionali) e la termoregolazione della temperatura dell'acqua nelle tubazioni sottopavimento; tuttavia i maggiori costi di realizzazione trovano compensazione nel tempo con la notevole economia di esercizio per i consistenti ridotti consumi.

Assolutamente no, anche se l'impianto presenta una maggiore inerzia termica è bene che sia tenuto sempre "pronto" per compensare tutte le variazioni di temperatura esterne rispetto alla temperatura ambiente richiesta, per mantenere queste condizioni il generatore di calore (caldaia a gas o altro), anche nei periodi più freddi ha un funzionamento limitato a poche ore nell'arco dell'intera giornata.

Sicuramente si, in quanto ogni anello di ogni ambiente fa capo ad un collettore centrale di distribuzione che consente non solo l'esclusione totale del singolo locale, ma permette anche una regolazione diversa della temperatura stanza per stanza. Inoltre, mediante l'installazione di singoli termostati ambiente, tale regolazione può essere resa automatica con dispositivi elettrici.

No, in quanto può essere utilizzata una normale caldaia da riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, l'impianto si diversifica solo nelle apparecchiature di regolazione. Trovano applicazione su questo tipo di impianto anche caldaie di nuova concezione come le premiscelate o a condensazione che raggiungono elevati livelli di rendimento e basse emissioni inquinanti.

Tutti i materiali utilizzati per l'installazione del pacchetto, senza eccezioni, sono muniti di certificati di conformità; in particolare il tubo utilizzato (tubo polietilene reticolato o tubo multistrato) è coperto da garanzia decennale per eventuali difetti di fabbricazione, fornita dalla ditta costruttrice.